Catalogo della Casa Gianni ed altri racconti calabri di Giuseppe Tripodi
Posted on 31. Lug, 2019 by admin in Caffè letterario, Libri
di Saverio Orlando
Un’altra pagina di storia Melitese e dell’area grecanica è stata raccontata il 26 luglio 2019 nel bellissimo Giardino dei Limoni del Circolo Meli. L’occasione è stata la presentazione del libro “Catalogo della Casa di Gianni ed altri racconti calabri”, dell’autore di Condofuri Giuseppe Tripodi che seppur trapiantato in quel di Tivoli per ragioni di lavoro continua scrivere magistralmente della sua terra, dei luoghi e dei personaggi che hanno accompagnato i suoi anni giovanili. Gli anni della sua formazione e della sua passione politica, durante la quale ha incontrato o anche solo osservato personaggi e fatti che oggi gli stanno tornando utili per le sue fatiche letterarie. E’ stato interessante rilevare come negli ultimi anni c’è stato tutto un fiorire di opere e di autori che raccontano il nostro territorio, quasi a voler riscoprire in forma letteraria l’antica consuetudine del “cuntari” tanto utilizzata dagli anziani di un tempo per tramandare in forma orale fatti e personaggi che avevano fatto la storia di certi luoghi, consuetudine che sembra persa con il trionfo delle nuove tecnologie.
Alla presenza di un numeroso pubblico di ospiti e dei soci del circolo quasi al completo, introdotti dal nostro Presidente Pasquale Pizzi, ne hanno discusso con l’autore il nostro socio Saverio Orlando, Alberto Cisterna Presidente di Sezione del Tribunale Civile di Roma ed, a sorpresa, il cantante folk e cantastorie calabrese Otello Profazio amico personale dell’Autore dal quale è stato peraltro inserito in una precedente opera “Ritratti in Piedi nel Novecento Calabrese”.
Il Dott. Cisterna ha evidenziato il forte contrasto tra la prima parte del libro e la seconda. Nella prima parte l’autore mette alla prova il lettore con quattro storie brevi, quasi ermetiche, costruite intorno ai luoghi della sua memoria di bambino ed alla sua rete di affetti con un linguaggio complesso e situazioni se non proprio felliniane quantomeno “profaziane”. Nella seconda arte, quando si entra nella casa e nel mondo di Gianni il racconto si apre e raggiunge vette altissime nel pennellare i personaggi che poi costituiscono il catalogo della casa di Gianni. Tra un intervento arguto ed un falsamente burbero di Profazio che gli contesta qualche citazione “profaziana” non proprio fedele, l’Autore viene trascinato nella continua diatriba tra comunisti e socialisti, tra italiani ed anti-italiani che caratterizzava la passione politica dei giovani di quegli anni e che trovava nella casa di Gianni e nei personaggi che la frequentavano una rappresentazione genuina e talvolta sanguigna. Per molti dei convenuti il racconto degli episodi e dei personaggi che Tripodi richiama nel suo libro è stato come rituffarsi in una fase della propria vita che, benché ormai passata, è sempre ben presente nella propria memoria.