Chiaro Scuro di Danilo Chirico
Posted on 06. Set, 2017 by admin in Caffè letterario, Eventi, Libri
di Patrizia Pansera
Un incontro ricco di spunti di riflessione quello che si è svolto sabato 2 settembre nel giardino del Circolo Meli alla presenza del Presidente Pasquale Pizzi, dello scrittore Danilo Chirico , autore del romanzo “Chiaro Scuro” ed.Bompiani, e del giornalista Mario Meliadò che ha accompagnato la presentazione dell’opera attraverso interventi ricchi di citazioni letterarie e considerazioni personali, che hanno vivacizzato la conversazione.
Il libro di Chirico, a metà tra il genere noir e il thriller politico-criminale, racconta la storia di Federico Principe, un giovane magistrato reggino che, protagonista suo malgrado di una vicenda intrigata e pericolosa, subirà via via un’importante evoluzione personale, dettata dall’ acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé stesso, in conseguenza del graduale emergere di contraddizioni che lo indurranno “a decidere di decidere” .
“Federico – afferma l’autore – non è un eroe né un personaggio totalmente negativo, rappresenta la generazione dei trentenni-quarantenni che voleva cambiare il mondo ma la vita si è rivelata ben più complessa di quello che pensavano. Alla fine – continua lo scrittore – il protagonista comprende che la divisione tra buoni e cattivi serve solo a rassicurare i primi e a farli sentire dalla parte giusta, senza in realtà riuscire a farli incidere sulla società, dovendo piuttosto gli stessi imparare a decidere ogni giorno da che parte stare, consapevoli dei propri errori e delle proprie debolezze”.
La complessità del mondo, di cui si fa portavoce Chirico, trova espressione in due realtà, solo geograficamente distanti, che diventano protagoniste del romanzo: la città di Reggio Calabria e quella apparentemente più evoluta di Roma, che però negli ultimi trent’anni a suo dire si è “calabresizzata”. Difatti, le comuni vicende criminali di stampo mafioso, di cui la cronaca nera ci informa ormai quasi quotidianamente, rende i due territori molto simili sia socialmente che economicamente, ed è in queste due terre che si dipanano diversi personaggi a cui l’autore dà voce, attraverso un’introspezione psicologica che, come sottolineato dallo stesso Meliadò, rimanda a un aspetto sia epico, che qui non prevede eroi ma viene evidenziato dal tipo di narrazione comunque molto “attualizzata”, sia etico, volto a suscitare nel lettore delle domande esistenziali dai tratti drammatici.
Il “Chiaro Scuro”, a cui il titolo rinvia, è dunque un espresso riferimento al Potere non più facilmente identificabile perché “parcellizzato”, che rende gli individui incapaci di individuare il vero pericolo da sconfiggere. L’uso espressivo del dialetto calabrese, aperta sfida di Chirico a imporre l’idioma conterraneo nel territorio nazionale, e l’ identificazione della giustizia sostanziale nel personaggio di Belli, confermano comunque l’importanza delle proprie radici e ribadiscono come la costruzione della vita personale dipenda dall’accettazione di sè stessi e dal coraggio di scegliere, soprattutto quando si è nati in una terra considerata “sbagliata” .
Nonostante il caldo afoso, la serata ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, che ha seguito con attenzione l’incontro, che non ha tradito le aspettative per i temi trattati e le personalità ospitate .