Francesco di Paola, esempio di volonta’, prudenza e virtu’
Posted on 21. Mag, 2016 by admin in Eventi, Libri
Il racconto del prof. Giuseppe Caridi, Ordinario di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Messina, sulla storia di Francesco di Paola, da cui prende il titolo la sua ultima opera, ha permesso ai soci del Circolo Meli e ai presenti interessati di trascorrere un piacevolissimo pomeriggio, sabato 21 maggio, presso la sala conferenze dell’Hotel Serranò a Melito Porto Salvo.
La conversazione, introdotta dal Presidente Pasquale Pizzi, seguita da una breve relazione descrittiva di “Francesco di Paola – un santo europeo degli umili e dei potenti “, Ed. Salerno, da parte del prof. Vincenzo Cataldo, è stata condotta dall’ autore Caridi con linguaggio semplice e immediato, teso fondamentalmente ad esprimere la finalità del lavoro compiuto, sulla base dei documenti storici rinvenuti: eliminare le “incostrazioni“ che hanno ulteriormente “mitizzato” la figura del santo, patrono della Calabria, tramandandone tra le genti aspetti e comportamenti non sempre suffragati da prove certe, come ad esempio l’uso del bastone, raffigurato in quasi tutti i dipinti, o alcuni miracoli, come l’attraversamento dello Stretto, di cui sono state fornite nel tempo diverse versioni.
Ciò che rileva dal libro è il riconoscimento dell’importanza rivestita dal “frate” calabrese nella storia della Chiesa e del mondo moderno.
Col supporto di validi collaboratori, egli intraprese un’opera di apostolato attraverso la fondazione di una serie di romitori, che furono trasformati in conventi dopo il riconoscimento pontificio del 1943, che garantì la diffusione dell’Ordine dei Minimi dallo stesso Francesco fondato.
Pur rimanendo fedele per tutta la vita allo stile rigoroso della “ celletta” e ad un’alimentazione priva di carne e derivati animali, Francesco riuscì a propagare il suo Ordine in diversi Paesi Europei, dove ancora oggi la devozione al santo è vivamente sentita, attraverso anche l’edificazione di santuari e chiese a lui dedicati.
Francesco fu rispettoso del pontificato e ossequioso coi potenti: la sua missione diplomatica non prevedeva intransigenza e contrasti, ma era finalizzata a diffondere tra i popoli il messaggio evangelico.
Nel tempo, il rigore della Regola fu attenuato e i sovrani francesi, con cui aveva avuto rapporti di rispetto e stima reciproci, favorirono la sua canonizzazione.
Diversi interventi da parte del pubblico, incuriosito anche da simpatici aneddoti sulla vita del santo, hanno chiuso la serata, favorendo la riflessione dei partecipanti su un Santo il cui pensiero rimane ancora attuale.