La donna che vestiva di rosso
Posted on 01. Dic, 2021 by admin in Comunicati stampa, Eventi
Ogni giorno, in Italia, ci sono 89 donne vittime di violenza di genere e nel 2021 sono stati 109 i femminicidi: di questi, il 72% avviene per mano del partner, marito o compagno di vita. (dal sito AdnKronos)
In occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’Istituto Superiore “Umberto Zanotti Bianco”, diretto dalla dott.ssa Ilaria Zannoni, ha aderito alla realizzazione, promossa dal Ministero dell’Istruzione, di momenti di approfondimento della ricorrenza nelle ore di educazione civica, al fine di stimolare gli studenti a riflessioni e confronti d’opinione, per sensibilizzarli al rifiuto della violenza di genere e per favorire la consapevolezza del rispetto della persona e dei diritti altrui.
In particolare, nella sede di Marina di Gioiosa Ionica, in collaborazione col Circolo Meli, punto di incontro e aggregazione che opera da un decennio sul territorio melitese attraverso l’organizzazione di eventi culturali di vario genere, l’Istituto ha presentato alle classi quinte delle sezioni turistica e grafica un video, ideato e prodotto dallo stesso Circolo, dal titolo “La donna che vestiva di rosso”.
Gli alunni hanno assistito alla proiezione del cortometraggio con attenzione e curiosità: il racconto della violenza nata e degenerata all’interno di un rapporto di coppia apparentemente perfetto ma che cela al suo interno profonde ferite fisiche e psicologiche, rivela la mentalità maschilista del marito, professionista brillante e di successo, che mal sopporta il fascino che la consorte riesce ad irradiare in pubblico. Il senso di insicurezza e viltà dell’uomo fa risalire all’origine della violenza inaudita e ingiustificata a cui la donna reagirà gradualmente, grazie al conforto di un’amica, diventando la vera protagonista della sua rinascita e di conseguenza della sua salvezza.
Invitati ad esprimere le loro considerazioni, gli allievi delle tre classi, visibilmente coinvolti ed emozionati, hanno manifestato lo sdegno verso i comportamenti violenti che possono essere posti in essere all’interno di una relazione, raccontando il disagio che alcuni di loro hanno vissuto nel vedere gesti incomprensibili e nell’ascoltare parole inadeguate, in quanto irrispettosi della dignità e della libertà di loro coetanee, considerate dai partners come oggetti e non come persone.
A tal riguardo, la prof.ssa Patrizia Pansera, socia del Meli e docente di sostegno presso la suddetta scuola, affiancata da altri due componenti del Circolo, ha posto l’accento proprio sulla differenza fondamentale tra amore e possesso, in cui spesso si identifica l’amore stesso e che determina la degenerazione di quest’ultimo in violenza, a causa dell’incapacità del maschio di ritenere la donna libera di agire e opporre un rifiuto.
La lunga riflessione a cui sono stati sottoposti gli studenti ha creato un momento di speciale condivisione: la memorizzazione delle scene viste e il profondo significato che da esse scaturisce rimanda a contesti più ampi, assumendo una portata attuativa che potrà guidarli ad una maggiore responsabilità nella gestione dei rapporti affettivi, che non possono e non devono essere causa di dolore ma devono essere improntati alla felicità e alimentati dalla bellezza delle loro anime.
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