Le radici delle poverta’ – incontro con Tito Squillaci
Posted on 11. Lug, 2016 by admin in Comunicati stampa, Eventi
di Patrizia Pansera
Si prospetta un incontro molto interessante quello che si svolgerà la sera di giovedì 14 luglio alle ore 21,30, nella terrazza del Circolo Meli: il dott. Tito Squillaci, medico pediatra, molto attivo nell’aiuto umanitario, elargito attraverso la collaborazione con “CUAMM Medici con l’Africa”, offrirà ai presenti il racconto “Le radici della povertà”, supportato dalla proiezione di immagini, in cui esporrà l’esperienza vissuta a contatto con la popolazione africana, devastata da guerre, fame e malattie, che ne determinano la drammatica fuga, i cd. “viaggi della speranza”, verso le coste del Mediterraneo, a cui assistiamo ormai da molto tempo.
Il dott. Squillaci, originario di Bova Marina, è da anni in prima linea in Africa dove ha dato il suo prezioso contributo per salvare vite umane, in particolare bambini, anche durante il periodo in cui si sviluppò il virus “ebola”, la cui rapida diffusione in Sierra Leone costrinse l’associazione CUAMM a ordinare il rientro in Italia del personale medico, ritenuto in pericolo di contrarre la malattia dall’esito purtroppo mortale. Il dott. Squillaci a malincuore lasciò a quel tempo l’ Africa e in un’intervista a RaiNews 24 mise in risalto l’importanza vitale di essere costantemente presenti sul territorio per garantire la sopravvivenza di una popolazione duramente colpita dalla morte.
L’impegno nell’organizzazione padovana, attiva dal 1950, di Tito Squillaci è espressione del grande coraggio che cooperanti e volontari manifestano nell’assistenza medica per lo sviluppo dei sistemi sanitari locali, in un Paese dove l’inedia fa soccombere qualsiasi speranza. L’analisi dei bisogni, la centralità della formazione e la ricerca in ogni intervento pongono questi medici di fronte ad una realtà che spesso è diversa da quella che viene descritta dalla tv, poiché la differenza tra la vita e la morte è nelle loro mani e operare senza comodità e mezzi di sussistenza è una straordinaria impresa. Tutto questo causa in loro rabbia, poiché trovare soluzioni per bloccare questa catena di sopravvivenza si può e si deve, per rimuovere una problematica che è frutto di una grande ingiustizia sociale .
Ascoltare la voce del dott. Squillaci può dunque servire a scuotere le coscienze: un microscopio e altre piccole attrezzature da laboratorio farebbero una gigantesca differenza, eppure si preferisce “investire“ negli esodi massicci, che provocano altra morte e disperazione . “Abitare vuol dire vestire un luogo e vestirsi di quel luogo; renderlo un vestito comodo … è giunta l’ora di scegliere dove abitare, … perché in esso ci si trova presenti a se stessi. Occorre somigliare al proprio paesaggio, e se esso è di sole, è una luce che dobbiamo inseguire” (F. Idotta – Rotte mediterranee (Città del Sole ed.)