Relazionalita’ ed affettivita’ – incontro con la d.ssa S. Lasco
Posted on 11. Mar, 2016 by admin in Caffè letterario, Eventi
Come possiamo vivere in libertà se non conosciamo noi stessi, in modo da comprendere i comportamenti delle persone con cui ci relazioniamo, diminuendo in tal modo i conflitti che inesorabilmente ne derivano ?
“I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta>”: attraverso la rilettura di alcune parti essenziali del “Piccolo Principe”, la dott.ssa Silvana Lasco, domenica 6 marzo presso la sede del Circolo Meli, ha aiutato i soci a individuare e riflettere su comportamenti automatici, “repliche” di educazioni ereditate, trovando strade diverse da percorrere per migliorare l’affettività e vivere meglio la vita.
In un’accogliente atmosfera di caffè letterario, è stato possibile attuare l’obiettivo prefissato di coinvolgere i soci presenti che, attraverso domande e personali considerazioni, hanno manifestato la fragilità dell’ essere genitori, figli, amici e dunque persone che, nelle molteplici contraddizioni e difficoltà, si “barcamenano” come possono a vivere la vita.
In modo chiaro ed efficace, traendo fondamento essenzialmente dall’esperienza, unica vera insegnante dell’esistenza umana, la dott.ssa Lasco ha sviscerato il senso del vivere che, solo attraverso l’affezione alla realtà, è possibile rintracciare nel desiderio del cuore, perché “l’essenziale è invisibile agli occhi “ : partendo da tale presupposto, il significato di appartenenza all’altro, rapportato ad un “io” dignitoso e non mortificato, permette a ciascuno di poter dare alla propria vita quella qualità che risiede nel “colore del grano”, ovvero nella letizia, nell’esser contenti di sperimentare, sbagliare, imparare ma con lo stesso amore mettersi in discussione per migliorare se stessi e il modo di relazionarsi con il mondo esterno. A tal fine, “Il piccolo principe” diviene un riferimento letterario eccezionale, perché fornisce gli strumenti per poter superare la tristezza e la solitudine, a cui l’uomo è inesorabilmente destinato, se rimane vittima dei pregiudizi e dei retaggi educativi che si trasmettono da generazione in generazione.
Grande soddisfazione e stima è stata espressa dai soci alla dott.ssa Lasco per il modo mirabile con cui ha condotto l’incontro, rendendo la serata davvero unica e speciale.
Di seguito, una poesia che la dottoressa ha voluto donare a tutti i presenti
“Quando ti chiedo di ascoltarmi”
Quando ti chiedo di ascoltarmi,
e tu inizi a darmi consigli,
non fai ciò che ti chiedo.
Quando ti chiedo di ascoltarmi
e tu cominci a dirmi perché
non dovrei sentirmi in quel modo,
calpesti le mie sensazioni.
Quando ti chiedo di ascoltarmi
e tu pensi di dover fare qualcosa per risolvere i miei problemi,
mi deludi, sebbne ciò possa sembrarti strano.
Forse per questo la preghiera funziona per molti.
Perché Dio è muto,
non dà consigli,
né prova ad aggiustare le cose.
Semplicemente ascolta e confida
che tu ce la faccia da solo.
Quindi, ti prego, ascolta e sentimi,
e se desideri parlare,
aspetta qualche istante il tuo turno
e ti prometto che ti ascolterò.